Il presente modulo è a uso esclusivo delle aziende, se cerchi lavoro come JOB Stationer compila il form dedicato.
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1. Risponde ai bisogni delle Aziende
Vantaggi / Agevolazioni
Tutti i JOB Stationers sono professionisti che hanno superato un momento di fragilità e sono pronti al reinserimento nel mondo del lavoro. Attraverso la definizione di mansioni telelavorabili, le aziende possono individuare il candidato più adatto e formarlo appositamente per coprire le proprie necessità.
Assumendo un JOB Stationer le aziende assolvono agli obblighi della legge 68/99 accedendo agli incentivi e alle agevolazioni previste dalla normativa, ma con un vantaggio in più: nonostante i JOB Stationers lavorino part time, per il computo degli inserimenti delle PwD contano come una persona.
JOB Stations è quindi un modello win-win, che crea valore sia per il datore di lavoro sia per il professionista JOB Stationer.
Inoltre, l’azienda può verificare la possibilità di accedere agli incentivi previsti dal D.lgs. 151/2015, entrato in vigore il 24 settembre 2015, che ha riformato l’art 13 della L. 68/99 ” Incentivi alle assunzioni”.
Dal 01/01/2016, l’incentivo, erogato alle aziende che assumono personale con disabilità, corrisponde:
JOB Stations ha un impatto significativo in azienda:
- contribuendo concretamente ad ottemperare agli obblighi della legge 68/99: Assumendo un JOB Stationer le aziende assolvono agli obblighi della legge 68/99 accedendo agli incentivi e alle agevolazioni previste dalla normativa, ma con un vantaggio in più: nonostante i JOB Stationers lavorino part time, per il computo degli inserimenti delle PwD contano come tipicamente una persona.
- promuovendo l’inclusione e la diversità. La cultura dell’inclusione e diversità possono essere attivate in molti modi ma oggi più che mai emerge come un’azienda che sa aprirsi all’esterno portando al proprio interno persone delle più diverse nature ed estrazioni – scegliendole esclusivamente per le loro competenze e il loro talento sia più competitività di un’azienda cristalizzata su schemi e paradigmi tradizionali
- generando crescita personale nei colleghi che lavorano come supervisor. Introducendo quindi una cultura aziendale che abbia sempre meno timore del “diverso” e sappia riconoscere le persone come portatrici uniche di competenze e talenti, indipendentement da razza, gender, religione, orientamenti sessuali, etc.
- creando collaborazione ed interazione innovativa tra le funzioni di business, HR, responsabilità sociale d’impresa. Perché grazie a JOB Stations si crea un circolo virtuso che si alimenta con i risultati portati al business dai JOB Stationers, dall’HR che matura nei propri processi di onboarding e gestione delle persone con disabilità e in particolare con disabilità psichica, con la collaborazione con la responsabilità sociale d’impresa spesso apripista delle soluzioni di inclusione più innovative. Anche contaminando all’esterno nuove aziende grazie ai risultati e al successo del modello JOB Stations.
Obblighi di legge
Per collocamento mirato si intende il complesso degli “strumenti che permettono di valutare adeguatamente le persone con disabilità nelle loro capacità lavorative e di inserirle nel posto adatto, attraverso analisi di posti di lavoro, forme di sostegno, azioni positive e soluzioni dei problemi connessi con gli ambienti, gli strumenti e le relazioni interpersonali sui luoghi di lavoro e di relazione”.
GLI OBBLIGHI PER LE AZIENDE
L’obbligo di assumere lavoratori con disabilità è regolato dalla legge 68/99.
L’obbligo scatta per il datore di lavoro dal 15esimo lavoratore in azienda:
- Dai 15 ai 35 lavoratori l’azienda è obbligata ad assumere un lavoratore con disabilità;
- Dai 36 ai 50 lavoratori l’azienda è obbligata ad assumere due lavoratori con disabilità;
- Oltre 50 lavoratori la quota del 7% deve essere riservata a lavoratori con disabilità.
La determinazione del numero dei soggetti disabili da assumere è data dal computo, tra i dipendenti, di tutti i lavoratori assunti con contratto di lavoro subordinato.
Con l’entrata in vigore del Decreto Legislativo n.185/2016, di modifica della Legge 68/99, i lavoratori già disabili prima della costituzione del rapporto di lavoro sono computati nella quota, ma devono avere una riduzione della capacità lavorativa pari o superiore al 60% oppure superiore al 45% nel caso di disabilità intellettiva e psichica.
L’art. 4 comma 3 della legge 68/99 prevede che il datore di lavoro possa computare ai fini della copertura della quota di riserva i lavoratori disabili dipendenti occupati a domicilio o con modalità di telelavoro, ai quali l’imprenditore affida una quantità di lavoro atta a procurare loro una prestazione continuativa corrispondente all’orario normale di lavoro. La legge 68/99 obbliga al rispetto della disciplina prevista dal contratto collettivo nazionale applicato ai lavoratori dell’azienda.
L’art 22 comma 5 della legge 12 novembre 2011, n. 183 (Legge di stabilità 2012) prevede misure per incentivare l’assunzione di donne, lavoratori in mobilità e persone disabili mediante il telelavoro.
Tra le misure per agevolare l’inserimento dei lavoratori disabili è previsto che:
- Gli obblighi di assunzione di persone disabili e di rispetto delle quote di riserva possono essere adempiuti anche utilizzando la modalità del telelavoro;
- Fra le modalità di assunzioni che possono costituire oggetto delle convenzioni e delle convenzioni di integrazione lavorativa previste dall’art. 11 della legge n. 68/99, sono incluse le assunzioni con contratto di telelavoro.
Per formalizzare l’assunzione di una persona con disabilità occorre ottenere il nulla osta nominativo dalla Provincia. Come si ottiene?
In primo luogo, compilando la richiesta sui portali messi a disposizione dalla Regione di riferimento e inviandola al Servizio Occupazione Disabili.
Ma:
- Il nulla osta precede sempre il modello UNIFICATO LAV qualunque sia la modalità di assunzione concordata con il lavoratore;
- Le assunzioni part-time sono valide come unità intera ai fini del collocamento obbligatorio se la prestazione lavorativa supera la metà dell’orario di lavoro settimanale (esempio: 40 ore settimanali, il part-time deve essere almeno di 21 ore);
- Nel caso l’azienda abbia tra i 15 e i 35 dipendenti è possibile computare il lavoratore disabile a prescindere dall’orario di lavoro svolto se la percentuale di invalidità è almeno pari al 51%.
2. Risponde ai bisogni delle persone con storie di disagio psichico
Il ruolo del Tutor
IL TUTOR SOSTIENE IL JOB STATIONER E GARANTISCE LA QUALITÀ DEL lavoro svolto GRAZIE AL MONITORAGGIO COSTANTE, al supporto ed alla mediazione con l'azienda. RAPPRESENTA IL VALORE AGGIUNTO E LA CHIAVE PER LA RIUSCITA DEL PROGETTO.
Uno dei principali punti di forza del modello JOB Stations risiede nella figura del Tutor: persona specializzata nella gestione della disabilità e del re-inserimento lavorativo che accompagna il JOB Stationer durante l’intera durata del suo percorso di rientro nel mondo del lavoro. Il Tutor è il punto di riferimento e facilitazione per i rapporti con i JOB Stationers, i Supervisor aziendali e per i servizi che seguono la persona dal punto di vista clinico.
In particolare, il tutor coordina le seguenti attività:
Recruiting
Avviamento percorso di tirocinio e tutoring on the job
Monitoraggio
Rapporti di rete
Supervisor aziendale
Lato azienda, la figura chiave per il JOB Stationer è Il Supervisor aziendale.
Il Supervisor è un dipendente dell’azienda che assume il JOB Stationer: è la persona scelta dall’azienda stessa come primo punto di contatto con il JOB Stationer.
Lavoro sinergico
Formazione on the Job
Crescita professionale
Dare e avere
Spazi di lavoro accoglienti
Le JOB Stations mettono a disposizione dei JOB Stationers spazi di lavoro accoglienti e sicuri, con postazioni di lavoro confortevoli, dotati di servizi di connettività, dispositivi multifunzione per la stampa, scansione e copia, nonché di spazi comunitari in cui fare una pausa caffè e parlare con i propri colleghi.
Requisiti per i Job Stationer
Per diventare JOB Stationer bastano tre requisiti fondamentali:
1. Essere iscritti o essere idonei all’iscrizione alle Categorie Protette con un’invalidità di tipo psichico superiore al 45%
2. Essere seguiti presso un CPS di riferimento o un terapeuta privato
3. Non serve necessariamente la laurea; ogni azienda quando apre una posizione indica i requisiti, le competenze e le certificazioni necessarie allo svolgimento del lavoro
Iter di recruting consolidato
Il percorso di inserimento dei JOB Stationers è su misura e segue un percorso metodologico ben preciso che parte dall’individuazione di attività pianificabili, con bassa discrezionalità e che possano essere eseguite da remoto (es. archivista, data miner, data entry, database manager, impiegato amministrativo o contabile, addetto ai servizi It, etc.). A seguire con il supporto dei Tutor si identificano possibili candidati che vengono invitati ai colloqui di selezione in cui si procede – né più né meno come in un processo di selezione standard – alla scelta del candidato idoneo alla posizione. Cui poi viene fatta un’offerta di lavoro, di solito attraverso un contratto di tirocinio a part-time.
A partire dall’inserimento e dopo un primo periodo di affiancamento e training sulle attività il JOB Stationer inizia a lavorare seguito dal tutor e dal supervisor che ne aiutano la crescita personale e professionale che tipicamente si evolve fino al concretizzarsi di un contratto di lavoro a tempo indeterminato.
1. SCELTA ATTIVITÀ
L’azienda individua le mansioni eseguibili dal JOB Stationer con la collaborazione del Tutor e del team di progetto JOB Stations
2. SELEZIONE CANDIDATI
I Tutor selezionano i candidati più idonei sulla base delle mansioni identificate dalle aziende
3. INDIVIDUAZIONE DEL SUPERVISOR AZIENDALE
L’azienda identifica una persona all’interno del team di lavoro che avrà il compito di relazionarsi con il JOB Stationer
4. INCONTRO TRA AZIENDA E CANDIDATO
Viene fissato un incontro conoscitivo in azienda per presentare il candidato, accompagnato dal Tutor di JOB Stations, al team di progetto
5. AVVIO STAGE
L’azienda avvia l’iter burocratico necessario all’inserimento del JOB Stationer con contratto di tirocinio
6. CHECKS PERIODICI
Vengono fissati degli incontri periodici di verifica tra i Tutor JOB Stations e i Supervisor aziendali per monitorare e migliorare il rapporto lavorativo con il JOB Stationer
I nostri Job Stationers si occupano principalmente di
Mansionario
I JOB Stationers offrono il loro supporto professionale attraverso le più diverse attività in tutti gli ambiti aziendali. Il requisito fondamentale nell’individuazione delle mansioni adatte è che siano attività pianificabili, riconducibili a procedure chiare e con scadenze regolari e ricorrenti.
È importante notare come le mansioni di un JOB Stationer si evolvano nel tempo:
Inizialmente le persone eseguono una sola mansione di medio-bassa complessità o più di una mansione, se tutte di bassa complessità; in seguito, grazie all’esperienza e all’autonomia acquisite, si possono affiancare ulteriori mansioni oppure incrementare la complessità della mansione aumentando la professionalità del JOB Stationer ed il suo contributo al Team.
Per saperne di più sulle mansioni svolte dai JOB Stationers visita le FAQ o scarica il nostro mansionario.
Formazione continua per i Job Stationers
Il reinserimento lavorativo è una fase fondamentale nel percorso di riabilitazione delle persone psichicamente fragili. La riacquisizione della fiducia e dell’autostima è sintomo del superamento, da parte del JOB Stationer, della paura di non essere in grado di svolgere la mansione affidatagli o del carico emotivo che l’attività lavorativa comporta.
Il primo passo di questo processo, quindi, è rappresentato dal fornire al JOB Stationer tutti gli strumenti necessari al raggiungimento degli obiettivi professionali prefissati. Ognuno, infatti, viene formato dal suo Supervisor aziendale circa le sue mansioni. Inoltre, i JOB Stationers hanno la possibilità di frequentare dei corsi professionalizzanti in diversi ambiti:
– Corsi di lingua: Accenture Corporate Citizenship mette a disposizione dei corsi con licenza annuale per lo studio delle lingue straniere. Tutti i corsi sono personalizzati sulla base delle conoscenze pregresse del beneficiario e rilasciano una certificazione del risultato raggiunto;
– Corsi di informatizzazione di base: in collaborazione con Accenture Financial Services eroghiamo corsi di introduzione all’uso del computer in ambito professionale;
– Pacchetto Office: corsi di lezione frontale sull’utilizzo dei principali strumenti Office svolti in collaborazione con Accenture Financial Services. Sono disponibili a livello base e avanzato e hanno una durata di sei ore.
3. Dispone di un modello operativo condiviso tra tutti gli attori
Modello operativo formalizzato
- La JOB Station: ospitata da organizzazioni esperte nell’inclusione di persone con fragilità fornisce la postazione di lavoro garantendo la presenza stabile dei Tutor e un ambiente privo dello stress tipico dei contesti lavorativi
- Il Tutor: presenti in tutte le JOB Stations, sono professionisti competenti nel campo della gestione delle persone con disabilità psichica e del loro reinserimento lavorativo, che garantiscono la qualità del lavoro svolto grazie alla loro costante attività di supervisione e supporto al JOB Stationer. Il Tutor è un punto di riferimento per il JOB Stationer, per i Supervisor dell’azienda coinvolta e per i servizi che seguono la persona dal punto di vista clinico. La serietà e la professionalità del Tutor sono garantite anche dalla continua attività di formazione, aggiornamento e supervisione in cui le équipe di Tutor si impegnano.
- Il JOB Stationer: la persona con storia di disabilità psichica – assunta dall’azienda – lavora in JOB Station. E’ supportato dal Tutor e formato dal Supervisor aziendale. Il JOB Stationer tipicamente inizia con un contratto di tirocinio e poi progredisce contrattualmente fino al tempo indeterminato.
- L’Azienda che assume: sono aziende che vogliono non solo ottemperare agli obblighi della legge 68/99 ma anche e soprattutto essere inclusive affrontando la sfida di lavorare con persone con disabilità psichica (i JOB Stationer) grazie ad attività identificate ad-hoc e coordinate da un Supervisor Aziendale
- Il Supervisor aziendale: è un dipendente dell’azienda che assume ed è la persona che coordina operativamente – con il supporto del Tutor – il JOB Stationer nell’esecuzione delle sue attività giorno per giorno.
La concretezza e i risultati di JOB Stations sono garantiti da un modello operativo solido, formalizzato, fondato sulla cooperazione, condiviso tra tutti gli attori dell’ecosistema.
E inoltre perchè JOB Stations:
- Affronta in modo concreto, misurabile, collaborativo il tema della salute mentale in ambito lavorativo, uno dei temi di frontiera per le direzioni HR, in quanto critico da gestire e purtroppo sempre più diffuso.
- Agevola l’inclusione lavorativa di persone con disabilità, focalizzandosi su una categoria oggetto di stigma e con la quale si ha timore di relazionarsi – le persone con disabilità psichica. Questo porta a una necessaria e particolare delicatezza e sfida di inclusione in virtù della natura stessa della loro patologia.
- Facilita l’approccio al lavoro, trasformando le peculiarità delle persone con storie di disagio psichico in una abilità lavorativa (attenzione e cura nei dettagli, preferenza per attività ripetitive, etc.).
- Utilizza le tecnologie nell’operatività day-by-day di JOB Stations (dalle ricerche di nuovi JOB Stationers, al rinnovo dei contratti, alle relazioni con i diversi attori dell’ecosistema) attraverso un applicativo gestionale dedicato che garantisce alle parti informazioni aggiornate, tempestive, puntuali, oltre che un solido strumento di produttività.
- Dispone di un modello di progressione professionale codificato, dedicato ai JOB Stationers che non si limita all’inserimento lavorativo ma ne segue il loro sviluppo in tema sia personale che professionale.
- Abilita la collaborazione e mette in campo le competenze chiave di tutti gli attori coinvolti, non solo nelle aziende ma nell’ecosistema esteso, dove JOB Stations inizia ad essere riconosciuto come valida opzione riabilitativa da psichiatri e psicologi, fino alla capacità di relazione con le istituzioni nell’incoraggiare l’inclusione lavorativa di persone con disabilità psichica.