Il modello – in progress (perchè funziona a) – JOB Stations
JOBStations

Perché funziona

Le JOB Stations sono centri di smart working assistiti per l’inclusione lavorativa di persone con disagio psichico. Il modello JOB Stations funziona perché è condiviso tra tutti gli attori: risponde ai bisogni delle aziende che devono assumere persone con disabilità e offre a quest’ultime un’importante occasione di inserimento lavorativo.

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Puoi ottemperare agli obblighi della legge 68/99 promuovendo l’inclusione, la diversità e la Responsabilità Sociale d’Impresa grazie a JOB Stations. Inserisci i dati nel modulo e ti contatteremo.

Il presente modulo è a uso esclusivo delle aziende, se cerchi lavoro come JOB Stationer compila il form dedicato.

    1. Risponde ai bisogni delle Aziende

    Vantaggi / Agevolazioni

    Tutti i JOB Stationers sono professionisti che hanno superato un momento di fragilità e sono pronti al reinserimento nel mondo del lavoro. Attraverso la definizione di mansioni telelavorabili, le aziende possono individuare il candidato più adatto e formarlo appositamente per coprire le proprie necessità.

    Assumendo un JOB Stationer le aziende assolvono agli obblighi della legge 68/99 accedendo agli incentivi e alle agevolazioni previste dalla normativa, ma con un vantaggio in più: nonostante i JOB Stationers lavorino part time, per il computo degli inserimenti delle PwD contano come una persona.

    JOB Stations è quindi un modello win-win, che crea valore sia per il datore di lavoro sia per il professionista JOB Stationer.

    Inoltre, l’azienda può verificare la possibilità di accedere agli incentivi previsti dal D.lgs. 151/2015, entrato in vigore il 24 settembre 2015, che ha riformato l’art 13 della L. 68/99 ” Incentivi alle assunzioni”.

    Dal 01/01/2016, l’incentivo, erogato alle aziende che assumono personale con disabilità, corrisponde:

    70%

    della retribuzione mensile lorda, per ogni lavoratore assunto a tempo indeterminato, che abbia una riduzione della capacità lavorativa superiore al 79% per un periodo di trentasei mesi

    35%

    della retribuzione mensile lorda, per ogni lavoratore assunto a tempo indeterminato, che abbia una riduzione della capacità lavorativa compresa tra il 67 e il 79 % per un periodo di trentasei mesi

    70%

    della retribuzione mensile lorda, per ogni lavoratore con disabilità intellettiva e psichica superiore al 45 %, per un periodo di 60 mesi in caso di assunzione a tempo indeterminato o, per assunzioni di almeno 12 mesi, per tutta la durata del contratto

    JOB Stations ha un impatto significativo in azienda:
    • contribuendo concretamente ad ottemperare agli obblighi della legge 68/99: Assumendo un JOB Stationer le aziende assolvono agli obblighi della legge 68/99 accedendo agli incentivi e alle agevolazioni previste dalla normativa, ma con un vantaggio in più: nonostante i JOB Stationers lavorino part time, per il computo degli inserimenti delle PwD contano come tipicamente una persona.
    • promuovendo l’inclusione e la diversità. La cultura dell’inclusione e diversità possono essere attivate in molti modi ma oggi più che mai emerge come un’azienda che sa aprirsi all’esterno portando al proprio interno persone delle più diverse nature ed estrazioni – scegliendole esclusivamente per le loro competenze e il loro talento sia più competitività di un’azienda cristalizzata su schemi e paradigmi tradizionali
    • generando crescita personale nei colleghi che lavorano come supervisor. Introducendo quindi una cultura aziendale che abbia sempre meno timore del “diverso” e sappia riconoscere le persone come portatrici uniche di competenze e talenti, indipendentement da razza, gender, religione, orientamenti sessuali, etc.
    • creando collaborazione ed interazione innovativa tra le funzioni di business, HR, responsabilità sociale d’impresa. Perché grazie a JOB Stations si crea un circolo virtuso che si alimenta con i risultati portati al business dai JOB Stationers, dall’HR che matura nei propri processi di onboarding e gestione delle persone con disabilità e in particolare con disabilità psichica, con la collaborazione con la responsabilità sociale d’impresa spesso apripista delle soluzioni di inclusione più innovative. Anche contaminando all’esterno nuove aziende grazie ai risultati e al successo del modello JOB Stations.
    Obblighi di legge

    Per collocamento mirato si intende il complesso degli “strumenti che permettono di valutare adeguatamente le persone con disabilità nelle loro capacità lavorative e di inserirle nel posto adatto, attraverso analisi di posti di lavoro, forme di sostegno, azioni positive e soluzioni dei problemi connessi con gli ambienti, gli strumenti e le relazioni interpersonali sui luoghi di lavoro e di relazione”.

    GLI OBBLIGHI PER LE AZIENDE

    L’obbligo di assumere lavoratori con disabilità è regolato dalla legge 68/99.
    L’obbligo scatta per il datore di lavoro dal 15esimo lavoratore in azienda:

    • Dai 15 ai 35 lavoratori l’azienda è obbligata ad assumere un lavoratore con disabilità;
    • Dai 36 ai 50 lavoratori l’azienda è obbligata ad assumere due lavoratori con disabilità;
    • Oltre 50 lavoratori la quota del 7% deve essere riservata a lavoratori con disabilità.

    La determinazione del numero dei soggetti disabili da assumere è data dal computo, tra i dipendenti, di tutti i lavoratori assunti con contratto di lavoro subordinato.

    Con l’entrata in vigore del Decreto Legislativo n.185/2016, di modifica della Legge 68/99, i lavoratori già disabili prima della costituzione del rapporto di lavoro sono computati nella quota, ma devono avere una riduzione della capacità lavorativa pari o superiore al 60% oppure superiore al 45% nel caso di disabilità intellettiva e psichica.

    L’art. 4 comma 3 della legge 68/99 prevede che il datore di lavoro possa computare ai fini della copertura della quota di riserva i lavoratori disabili dipendenti occupati a domicilio o con modalità di telelavoro, ai quali l’imprenditore affida una quantità di lavoro atta a procurare loro una prestazione continuativa corrispondente all’orario normale di lavoro. La legge 68/99 obbliga al rispetto della disciplina prevista dal contratto collettivo nazionale applicato ai lavoratori dell’azienda.

    L’art 22 comma 5 della legge 12 novembre 2011, n. 183 (Legge di stabilità 2012) prevede misure per incentivare l’assunzione di donne, lavoratori in mobilità e persone disabili mediante il telelavoro.

    Tra le misure per agevolare l’inserimento dei lavoratori disabili è previsto che:

    • Gli obblighi di assunzione di persone disabili e di rispetto delle quote di riserva possono essere adempiuti anche utilizzando la modalità del telelavoro;
    • Fra le modalità di assunzioni che possono costituire oggetto delle convenzioni e delle convenzioni di integrazione lavorativa previste dall’art. 11 della legge n. 68/99, sono incluse le assunzioni con contratto di telelavoro.

    Per formalizzare l’assunzione di una persona con disabilità occorre ottenere il nulla osta nominativo dalla Provincia. Come si ottiene?

    In primo luogo, compilando la richiesta sui portali messi a disposizione dalla Regione di riferimento e inviandola al Servizio Occupazione Disabili.

    Ma:

    • Il nulla osta precede sempre il modello UNIFICATO LAV qualunque sia la modalità di assunzione concordata con il lavoratore;
    • Le assunzioni part-time sono valide come unità intera ai fini del collocamento obbligatorio se la prestazione lavorativa supera la metà dell’orario di lavoro settimanale (esempio: 40 ore settimanali, il part-time deve essere almeno di 21 ore);
    • Nel caso l’azienda abbia tra i 15 e i 35 dipendenti è possibile computare il lavoratore disabile a prescindere dall’orario di lavoro svolto se la percentuale di invalidità è almeno pari al 51%.

    2. Risponde ai bisogni delle persone con storie di disagio psichico

    Il ruolo del Tutor
    IL TUTOR SOSTIENE IL JOB STATIONER E GARANTISCE LA QUALITÀ DEL lavoro svolto GRAZIE AL MONITORAGGIO COSTANTE, al supporto ed alla mediazione con l'azienda. RAPPRESENTA IL VALORE AGGIUNTO E LA CHIAVE PER LA RIUSCITA DEL PROGETTO.

    Uno dei principali punti di forza del modello JOB Stations risiede nella figura del Tutor: persona specializzata nella gestione della disabilità e del re-inserimento lavorativo che accompagna il JOB Stationer durante l’intera durata del suo percorso di rientro nel mondo del lavoro. Il Tutor è il punto di riferimento e facilitazione per i rapporti con i JOB Stationers, i Supervisor aziendali e per i servizi che seguono la persona dal punto di vista clinico.

    In particolare, il tutor coordina le seguenti attività:

    Recruiting
    Contatto con enti invianti, know how specialistico nel diversity recruitment (selezione dei curricula dei telelavoratori e matching con le necessità dell’azienda, incontri con i candidati - colloqui con l’azienda e prove pratiche)
    Avviamento percorso di tirocinio e tutoring on the job
    Durante i tirocini di inserimento, volti all’assunzione, viene garantito un Tutoring on the job per la totalità delle ore di lavoro - part-time di 21 ore. Ogni Tutor esperto assiste un gruppo di JOB Stationer (in un rapporto Tutor/JOB Stationer sempre ottimale) sia dal punto di vista emotivo - in particolare per prevenire lo stress e l’ansia connesse al lavoro - che dal punto di vista professionale - sulle mansioni specifiche, specialmente nelle fasi di avviamento e/o di nuova attività;
    Monitoraggio
    Follow up sistematici con JOB Stationer, enti invianti e referenti aziendali, monitorando lo stato di salute psico-fisica della persona e l’andamento rispetto al raggiungimento di specifici obiettivi periodici prefissati;
    Rapporti di rete
    Con aziende, enti pubblici e privati del campo della salute mentale, enti accreditati in Provincia per coordinare i servizi di supporto all’inserimento lavorativo
    Supervisor aziendale

    Lato azienda, la figura chiave per il JOB Stationer è Il Supervisor aziendale.

    Il Supervisor è un dipendente dell’azienda che assume il JOB Stationer: è la persona scelta dall’azienda stessa come primo punto di contatto con il JOB Stationer.

    Lavoro sinergico
    Il ruolo del Supervisor non si può descrivere in maniera generica, ogni persona è diversa e per questo il modo di rapportarsi tra un Supervisor e il suo JOB Stationer viene inizialmente guidato dal tutor e continua a lavorare in sinergia con lui per garantirne il benessere e l’integrazione nel team. Non si nasce Supervisor, qualcuno inizialmente potrebbe essere anche spaventato dal nuovo incarico, per paura di fallire o di far del male alla persona affidatagli, ma la rassicurazione di avere una guida nel tutor aiuterà i nuovi Supervisor ad evolvere il loro rapporto con il JOB Stationer nel tempo, imparando a conoscersi reciprocamente. In questo senso è importante che la scelta che fa l’azienda sia volta a cercare, come Supervisor, una persona con doti di accoglienza.
    Formazione on the Job
    Il Supervisor si occupa della formazione on the job del JOB Stationer, lo coordina nell’esecuzione delle sue attività giorno per giorno, assegnandogli i task e confrontandosi con lui sull’avanzamento e sulla qualità del suo lavoro.
    Crescita professionale
    Diventa punto di riferimento lavorativo del JOB Stationer, guidandolo passo passo nella graduale crescita professionale, aggiungendo nuove attività oppure incrementandone la complessità, in accordo con il Tutor.
    Dare e avere
    Diverse testimonianze, portano alla luce come il Supervisor si arricchisca sia dal punto di vista lavorativo (grazie alle soft skills di gestione di persone appartenenti alle categorie protette che acquisisce in questo ruolo), sia dal punto di vista personale, imparando ad accogliere la nuova esperienza come un arricchimento reciproco e ad apprezzare l’importanza del reinserimento sociale.”
    Spazi di lavoro accoglienti

    Le JOB Stations mettono a disposizione dei JOB Stationers spazi di lavoro accoglienti e sicuri, con postazioni di lavoro confortevoli, dotati di servizi di connettività, dispositivi multifunzione per la stampa, scansione e copia, nonché di spazi comunitari in cui fare una pausa caffè e parlare con i propri colleghi.

    Requisiti per i Job Stationer

    Per diventare JOB Stationer bastano tre requisiti fondamentali:

    1. Essere iscritti o essere idonei all’iscrizione alle Categorie Protette con un’invalidità di tipo psichico superiore al 45%
    2. Essere seguiti presso un CPS di riferimento o un terapeuta privato
    3. Non serve necessariamente la laurea; ogni azienda quando apre una posizione indica i requisiti, le competenze e le certificazioni necessarie allo svolgimento del lavoro

    Iter di recruting consolidato

    Il percorso di inserimento dei JOB Stationers è su misura e segue un percorso metodologico ben preciso che parte dall’individuazione di attività pianificabili, con bassa discrezionalità e che possano essere eseguite da remoto (es. archivista, data miner, data entry, database manager, impiegato amministrativo o contabile, addetto ai servizi It, etc.). A seguire con il supporto dei Tutor si identificano possibili candidati che vengono invitati ai colloqui di selezione in cui si procede – né più né meno come in un processo di selezione standard – alla scelta del candidato idoneo alla posizione. Cui poi viene fatta un’offerta di lavoro, di solito attraverso un contratto di tirocinio a part-time.
    A partire dall’inserimento e dopo un primo periodo di affiancamento e training sulle attività il JOB Stationer inizia a lavorare seguito dal tutor e dal supervisor che ne aiutano la crescita personale e professionale che tipicamente si evolve fino al concretizzarsi di un contratto di lavoro a tempo indeterminato.

    I nostri Job Stationers si occupano principalmente di
    Amministrazione
    87%
    Controllo di gestione
    93%
    Programmazione
    85%
    Service Management
    75%
    Testing
    71%
    Mansionario

    I JOB Stationers offrono il loro supporto professionale attraverso le più diverse attività in tutti gli ambiti aziendali. Il requisito fondamentale nell’individuazione delle mansioni adatte è che siano attività pianificabili, riconducibili a procedure chiare e con scadenze regolari e ricorrenti.

    È importante notare come le mansioni di un JOB Stationer si evolvano nel tempo:
    Inizialmente le persone eseguono una sola mansione di medio-bassa complessità o più di una mansione, se tutte di bassa complessità; in seguito, grazie all’esperienza e all’autonomia acquisite, si possono affiancare ulteriori mansioni oppure incrementare la complessità della mansione aumentando la professionalità del JOB Stationer ed il suo contributo al Team.

    Per saperne di più sulle mansioni svolte dai JOB Stationers visita le FAQ o scarica il nostro mansionario.

    Formazione continua per i Job Stationers

    Il reinserimento lavorativo è una fase fondamentale nel percorso di riabilitazione delle persone psichicamente fragili. La riacquisizione della fiducia e dell’autostima è sintomo del superamento, da parte del JOB Stationer, della paura di non essere in grado di svolgere la mansione affidatagli o del carico emotivo che l’attività lavorativa comporta.
    Il primo passo di questo processo, quindi, è rappresentato dal fornire al JOB Stationer tutti gli strumenti necessari al raggiungimento degli obiettivi professionali prefissati. Ognuno, infatti, viene formato dal suo Supervisor aziendale circa le sue mansioni. Inoltre, i JOB Stationers hanno la possibilità di frequentare dei corsi professionalizzanti in diversi ambiti:

    Corsi di lingua: Accenture Corporate Citizenship mette a disposizione dei corsi con licenza annuale per lo studio delle lingue straniere. Tutti i corsi sono personalizzati sulla base delle conoscenze pregresse del beneficiario e rilasciano una certificazione del risultato raggiunto;
    Corsi di informatizzazione di base: in collaborazione con Accenture Financial Services eroghiamo corsi di introduzione all’uso del computer in ambito professionale;
    Pacchetto Office: corsi di lezione frontale sull’utilizzo dei principali strumenti Office svolti in collaborazione con Accenture Financial Services. Sono disponibili a livello base e avanzato e hanno una durata di sei ore.

    3. Dispone di un modello operativo condiviso tra tutti gli attori

    Modello operativo formalizzato

    La concretezza e i risultati di JOB Stations sono garantiti da un modello operativo solido, formalizzato, fondato sulla cooperazione, condiviso tra tutti gli attori dell’ecosistema.

    E inoltre perchè JOB Stations:

    • Affronta in modo concreto, misurabile, collaborativo il tema della salute mentale in ambito lavorativo, uno dei temi di frontiera per le direzioni HR, in quanto critico da gestire e purtroppo sempre più diffuso.
    • Agevola l’inclusione lavorativa di persone con disabilità, focalizzandosi su una categoria oggetto di stigma e con la quale si ha timore di relazionarsi  – le persone con disabilità psichica. Questo porta a una necessaria e particolare delicatezza e sfida di inclusione in virtù della natura stessa della loro patologia.
    • Facilita l’approccio al lavoro, trasformando le peculiarità delle persone con storie di disagio psichico in una abilità lavorativa (attenzione e cura nei dettagli, preferenza per attività ripetitive, etc.).
    • Utilizza le tecnologie nell’operatività day-by-day di JOB Stations (dalle ricerche di nuovi JOB Stationers, al rinnovo dei contratti, alle relazioni con i diversi attori dell’ecosistema) attraverso un applicativo gestionale dedicato che garantisce alle parti informazioni aggiornate, tempestive, puntuali, oltre che un solido strumento di produttività.
    • Dispone di un modello di progressione professionale codificato,  dedicato ai JOB Stationers che non si limita all’inserimento lavorativo ma ne segue il loro sviluppo in tema sia personale che professionale.
    • Abilita la collaborazione e mette in campo le competenze chiave di tutti gli attori coinvolti, non solo nelle aziende ma nell’ecosistema esteso, dove JOB Stations inizia ad essere riconosciuto come valida opzione riabilitativa da psichiatri e psicologi, fino alla capacità di relazione con le istituzioni nell’incoraggiare l’inclusione lavorativa di persone con disabilità psichica.

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