Sono Stefania, ho 52 anni e sono stata inserita come Job Stationer presso Fondazione Bertini da quattro anni.
Per anni ho ricoperto il ruolo di responsabile di filiale riguardo alla gestione delle risorse umane ivi operanti e al disbrigo delle pratiche burocratiche ed amministrative. Quando ad un certo punto non ce l’ho più fatta a mantenere i ritmi lavorativi necessari per svolgere la mia funzione, mi sono vista mettere all’angolo e mi hanno liquidata con questa frase: “Abbiamo tollerato anche troppo la sua malattia, anche se non mettiamo in dubbio la sua capacità professionale”.
Negli anni successivi ho lavorato come preparatrice per gli studenti universitari, poi ho trovato lavoro in un call center, ma dopo tre anni è fallito e la mia situazione a livello psichico si è aggravata. La mia psichiatra mi ha quindi proposto di presentare il mio CV a Progetto Itaca e Fondazione Bertini, che collaborano al progetto Job Stations. Quando finalmente sono stata chiamata per un colloquio ero preoccupata, pensare di poter essere scelta tra tanti mi sembrava quasi un’utopia.